2007 Alien Profiterolles
Fifteen years after my kick-off artwork on a crowded Adriatic beach, I am still playing with sand, this time in the Gulf of Oman.
Making art on a sandy beach, consistency is all you need.
Consistency identifies what is feasible and how far you can push the boundaries of experimentation. Consistency shouldn’t be considered a limitation, but rather a framework. As such it can be quite helpful, especially when you venture on new ground.
Framework led me to create a new breed of alien creatures inhabiting the tideline certain seasons of the year, when the weather and the tides are favorable. Since they have a tendency to disintegrate when you touch them, it is difficult to tell if their strange shape is some sort of muddy carapace, a single rolled up reptilian entity or a bundle of symbiotic wormlike creatures. However, what really counts is that this thing, while not being cute, is quite photogenic.
2007 Profiterolles alieni
Quindici anni dopo il mio calcio di inizio artistico su un’affollata spiaggia adriatica, sto ancora giocando con la sabbia, questa volta nel Golfo di Oman.
Fare arte su una spiaggia sabbiosa, la coerenza è tutto ciò che serve.
La coerenza identifica ciò che è fattibile e fino a che punto puoi spingere i confini della sperimentazione.
La coerenza non dovrebbe essere considerata una limitazione, ma piuttosto un riferimento. Come tale, può essere molto utile, specialmente quando ti avventuri in un ambito che conosci poco.
In questo ordine di idee ho provato a inventare una nuova razza di creature aliene che si stabiliscono sul limitare della battigia, in alcune stagioni dell’anno quando il clima e le maree sono favorevoli. Dato che hanno la tendenza a disintegrarsi quando le tocchi, è difficile dire se la loro strana forma sia una sorta di carapace fangoso, una singola entità rettiliana arrotolata o un fascio di creature simbiotiche simili a vermi. Tuttavia ciò che conta davvero è che questa cosa, pur non essendo graziosa, è decisamente fotogenica.